CODEKANews C’è un legame tra autismo e abilità informatiche?
autismo e informatica

C’è un legame tra autismo e abilità informatiche?

Ogni anno il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone nello spettro autistico. Oggi vogliamo parlarvi dello speciale legame che c’è tra autismo e informatica. Ma prima vediamo insieme i punti chiave di questa patologia riconosciuta t tutti gli effetti come una disabilità nel nostro Paese.

Cosa sono i disturbi dello spettro autistico?

Sono conosciuti come Autism Spectrum Disorders o ASD, e sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione, e da modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, conseguentemente i bisogni specifici e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo.

Autismo in Italia

In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali che incrementino i servizi e migliorino l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie.

Esiste davvero un legame tra l’autismo e le abilità informatiche?

Sembra di sì. A quanto pare esiste un legame tra l’autismo e le capacità matematiche, informatiche, ingegneristiche e fisiche. Stando ad una ricerca pubblicata sul Journal of Autism and Developmental Disorders, realizzata da Martine Roelfsema e da un gruppo di studiosi che fanno riferimento all’ Autism Research Centre dell’University of Cambridge, il tratto psicologico comune tra l’autismo e queste discipline sarebbe l’interesse per la “sistematizzazione”, una spinta verso il voler analizzare come lavorano i sistemi e tentare di riuscire a costruirli e a predirne e controllare il funzionamento. Il tutto associato a una grande attenzione nei confronti dei dettagli. Studi precedenti avevano già dimostrato che, tra i padri e i nonni di ragazzi affetti da autismo, gli ingegneri sono molto più frequenti che tra padri e nonni degli altri ragazzi.

La grande potenzialità degli oggetti digitali

Contrariamente a quanto spesso sostengono (e anche giustamente) genitori, clinici ed educatori, gli smartphone, i tablet, i computer, i videogame, gli assistenti vocali e i robot umanoidi possono essere un valido aiuto nello sviluppo della comunicazione e delle abilità matematiche/informatiche nei soggetti con autismo, sia nel contesto clinico che in quello educativo. Il soggetto autistico rivolge spontaneamente la sua attenzione verso oggetti adatti a proteggerlo e a facilitare le forme di comunicazione indiretta proteggendolo dal caos della realtà; in questo caso gli oggetti digitali presentano il pregio di introdurre una mediazione rassicurante nella relazione.

In particolare, i soggetti colpiti da Sindrome di Asperger presentano quasi sempre un’affinità per la scienza tecnologica e per l’informatica e si trovano perfettamente a loro agio con oggetti tecnologici e digitali. La differenza che spesso si riscontra fra le loro performance digitali e il loro eloquio verbale può essere netta. Ed è proprio quando si riscontrano ostacoli nel funzionamento della parola e del linguaggio che gli oggetti digitali hanno un posto sempre più rilevante nella crescita e nello sviluppo delle capacità di apprendimento dei bambini autistici, trovando vere e proprie vie di evoluzione. Non a caso l’agio avvertito dai soggetti autistici dinanzi agli schermi di gitali è un dato clinico ampiamente condiviso nella comunità scientifica internazionale.

Il caso di Auticon che lavora solo con gli Asperger

«L’autismo non è un errore di sistema, è un sistema operativo diverso» è lo slogan di Auticon, la prima società di consulenza informatica altamente specializzata al mondo che ingaggia solo «consulenti con Sindrome di Asperger ad alto funzionamento, con skill cognitivi molto elevati, rispetto alla media generale della categoria dei consulenti, anche neurotipici». Lo ha spiegato nel 2019 al Corriere della Sera Balestrazzi, Ceo di Auticon Italia, puntualizzando che questa società informatica insegna alle aziende come relazionarsi con le persone autistiche, le cui modalità di interazione non possono essere modificate. Auticon è presente in Germania, UK, Francia, Svizzera, Italia, Usa, Canada e Australia con 300 dipendenti di cui più di 200 autistici.

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